Trusted Shops badge

I Virtuosi Italiani: Fandango

Verona, San Pietro in Monastero

 Biglietto elettronico istantaneo Dona un Buono Regalo

Seleziona i biglietti

Totale
$ 24

Lo spettacolo

Ascoltate la musica classica come mai prima d'ora in questa straordinaria esecuzione di capolavori di Luigi Boccherini nella splendida Basilica di San Pietro in Monastero a Verona.
"Arte trasversale" è la serata che vede protagonisti artisti come il virtuoso della chitarra Giulio Tampalini, uno dei più acclamati e spettacolari del momento, insieme al quartetto d'archi I Virtuosi Italiani e alla ballerina specializzata in danza spagnola, la carismatica Anna Violetta Beschi. Anna Violetta Beschi danzerà in due episodi: nel celebre "Ritiro di Madrid" e anche durante il Fandango, entrambi di Luigi Boccherini (1743‐1805). La serata è infatti interamente dedicata al grande compositore lucchese, con tutti i brani originali. "Il quartetto d'archi I Virtuosi Italiani è uno dei gruppi più importanti in Italia: sono tutti solisti e suonano insieme. È uno spettacolo molto suggestivo — assicura il chitarrista — la musica, come le antiche danze del Fandango e della Sarabanda, sono tutte da ballare. I brani di Boccherini non enfatizzano tanto il dialogo tra danza e musica, quanto, direi, riportano l'arte del suono alle sue origini».


Tra il 1798 e il 1799 Boccherini trascrisse dodici quintetti, originariamente composti per formazioni diverse, e li riunì in due raccolte, affidandole a una formazione strumentale piuttosto insolita: al classico quartetto d'archi (composto da due violini, viola e violoncello) il compositore aggiunse la chitarra. La scelta dello strumento è un omaggio al committente e dedicatario delle due raccolte, il marchese di Benavente. Ottimo chitarrista dilettante e sincero ammiratore di Boccherini, il mecenate madrileno ospitava nel suo palazzo un'orchestra permanente, frequentata da intellettuali, musicisti e pittori (tra i quali spicca il nome di Goya, amico intimo di Boccherini), di cui l'italiano aveva ricevuto dal marchese l'incarico di direttore musicale.
L'uso della chitarra è giustificato anche dall'interesse di Boccherini per il folklore del paese in cui viveva da molto tempo. In numerose occasioni, dipinti, danze popolari e scene di vita madrilena arricchiscono le pagine della musica classica del compositore italiano.
La trascrizione dei quintetti e l'aggiunta della chitarra risalgono agli ultimi anni di vita di Boccherini, quando il maestro tornò alla sua musica per rielaborare alcune delle sue opere più amate attinte dalla sua vasta produzione cameristica, in cui il genere del quintetto aveva un ruolo centrale. Se l'assiduo ricorso al Quintetto testimonia, da un lato, il continuo contatto mantenuto da Boccherini con il classicismo viennese (in particolare con la musica di Haydn), dall'altro rivela la sua autonomia creativa: l'opera di Boccherini, soprattutto nel caso dei quintetti con due violoncelli e di quelli con chitarra, vanta un'assoluta originalità. Il suo stile si sviluppò in una direzione indipendente dal classicismo viennese. Le forme di Boccherini possono essere pienamente comprese solo accettando la quasi totale mancanza di connessione tra il compositore e il modus operandi della forma classica della sonata.
Il genere del Quintetto, in particolare, diventa il luogo privilegiato in cui incanalare la sua abbondante vena melodica: i temi scorrono frequentemente, uno dopo l'altro, spesso rifiutandosi di piegarsi al principio dialettico dell'opposizione drammatica, così tipico della forma sonata classica sono capaci di andare oltre i limiti che sono stati loro dati (i limiti formali dell'Esposizione, per così dire) e di invadere aree come quelle dello Sviluppo, comunemente dedicate alla rielaborazione di temi già sentiti. Boccherini parla, racconta attraverso la sua musica una storia continua, che non conosce brusche battute d'arresto: i suoi temi si susseguono come onde che si rifrangono sulla scogliera, sono caratterizzati da uno spirito comune, incapaci di "combattersi" tra loro. Tutto questo si riflette anche sul linguaggio armonico, che ha poco in comune con quello dei viennesi: l'avvicendarsi spesso imprevedibile dei piani tonali porta a risultati assolutamente originali.

Programma

  • Luigi Boccherini – Quintetto n. 7 in mi minore per chitarra e archi, G 451
  • Luigi Boccherini – Quintetto n. 9 in do maggiore per chitarra e archi, G 453
  • Luigi Boccherini – Quintetto n. 4 in re maggiore per chitarra e archi, G 448 “Fandango”
Il programma può essere soggetto a variazioni

Artisti

Chitarra: Giulio Tampalini
Ballerino/a: Anna Violetta Beschi
Quartetto d'Archi: Quartetto d’Archi de I Virtuosi Italiani

Indirizzo

San Pietro in Monastero, Via Garibaldi 3, Verona, Italia — Google Maps

Gift card