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I Virtuosi Italiani Foto: Michele Mascalzoni style= I Virtuosi Italiani Foto: Michele Mascalzoni

I Virtuosi Italiani con Kun Woo Paik

Verona, Teatro Ristori

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Totale
$ 28

Lo spettacolo

In questo attesissimo concerto, ascoltate i suoni melliflui della musica classica di Peter Ilyich Tchaikovsky e Frederic Chopin nel prezioso e famoso Teatro Ristori di Verona.

Kun Woo Paik è considerato uno dei più importanti pianisti della sua generazione. In questa serata eseguirà due celebri brani di Čajkovskij e il concerto in fa minore di Chopin.

Il Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra, op. 21, fu scritto tra la fine del 1829 e l'inizio del 1830 (precedendo quindi di qualche mese il cosiddetto Conceno n. 1, op. 11) e fu eseguito per la prima volta a Varsavia il 17 marzo 1830 dallo stesso Chopin, che lo scelse anche per il suo debutto parigino il 26 febbraio 1832. È dedicata alla contessa Delphine Potocka: per sfatare una delle tante fantasticherie su Chopin, va ricordato che, sulla base di alcune lettere ardenti e disinibite ma certamente apocrife, questa giovane e bella aristocratica fu falsamente creduta amante di Chopin. Semmai la musa ispiratrice di questo Concerto fu Konstancja Gladkowska, una studentessa di canto del Conservatorio di Varsavia della quale Chopin scrisse a un amico: "Forse, per mia sfortuna, ho trovato il mio ideale, al quale sono rimasto fedele, pur senza dirle una parola, per sei mesi colei che sogno, alla quale ho dedicato l'Adagio del mio Concerto….". E in effetti Chopin si abbandona a toni ardentemente melodrammatici nella parte centrale dell'Adagio, ma nel resto del Concerto domina un tono elegante, malinconico, sognante, intimo.

Nel 1884, Čajkovskij scrisse un entr'acte per orchestra d'archi intitolato "Un saluto riconoscente" nell'ambito della celebrazione del cinquantesimo anno di attività artistica dell'attore drammatico russo e insegnante di teatro Ivan Vasilyevich Samarin. Dopo la morte dell'attore, l'opera fu pubblicata con il titolo Elegia, dedicata alla sua memoria.
Il genere della Serenata — composizione strumentale destinata, alla fine del XVIII secolo, a esecuzioni all'aperto a scopo di puro intrattenimento — è stato poco coltivato nel secolo scorso, se non come rimpianto nostalgico di un'epoca perduta, quella del classicismo appunto. Non fa eccezione la Serenata per orchestra d'archi in do maggiore op. 48 di Čajkovskij, un brano che riflette la sconfinata venerazione del compositore per lo stile del tardo Settecento, filtrata soprattutto attraverso la figura idealizzata di Mozart.

In effetti, la Serenata op. 48 è un'opera apertamente dichiarata come un'opera di intrattenimento. 48 è un'opera dichiaratamente dissimile dalle prove sinfoniche di Čajkovskij, così come dalle prime tre Suites orchestrali, composizioni molto impegnative dal punto di vista strutturale e concettuale che si rifanno piuttosto alla Quarta Suite, detta "mozartiana" perché basata su materiale originario di Mozart, o alle "Variazioni su un tema rococò" per violoncello e orchestra op. 33, entrambe personalissime reinterpretazioni dello stile classico.
Nella Serenata op. 48, tuttavia, l'omaggio a Mozart e al classicismo risiede più nel carattere sereno e disimpegnato del brano che nell'imitazione di modelli amati Forse fu proprio questa scelta a rendere la composizione particolarmente gradita al compositore ("Che sia perché è la mia ultima opera o perché davvero non è male, sono molto innamorato di questa Serenata", ebbe a scrivere Tchaikovsky). Scritta nel 1880, fu eseguita l'anno successivo con grande successo, guadagnandosi, tra l'altro, l'ambito apprezzamento di Anton Rubinstein, temuto direttore del Conservatorio di Pietroburgo e maestro dell'autore.

Nato a Seul, Kun Woo Paik ha tenuto il suo primo concerto all'età di dieci anni, eseguendo il Concerto per pianoforte e orchestra di Grieg con l'Orchestra Nazionale Coreana, e all'età di quindici anni si è trasferito a New York per studiare con Rosina Lhevinne alla Julliard School, e poi con Guido Agosti e Willhelm Kempff. È vincitore del Concorso di Naumburg e medaglia d'oro al Concorso Pianistico Internazionale Busoni. La sua carriera internazionale decolla dopo la sua prima apparizione a New York, durante la quale esegue l'integrale pianistica di Maurice Ravel al Lincoln Centre, e poi con il suo debutto orchestrale alla Carnegie Hall. Nel 1974 Paik ha debuttato in Europa e da allora ha collaborato strettamente con direttori come Lorin Maazel, Mariss Jansons, Sir Neville Marriner, Wolfgang Sawallisch, Jiri Belohlavek, Mikhail Pletnev, Dmitri Kitaenko, James Colon, John Nelson, Eliahu Inbal e Krzysztof Penderecki, e ha suonato con orchestre come la New York Philharmonic, la St. Pietroburgo, la London Symphony, la BBC Symphony, l'Orchestra di Parigi, i Berliner Symphoniker, l'Orchestra Nazionale Ungherese, la Filarmonica di Monte Carlo, la Filarmonica di Oslo, la Filarmonica di Rotterdam, l'Orchestra della RAI, la Filarmonica di Varsavia e l'English Chamber Orchestra. È inoltre ospite regolare di festival musicali come le Festwochen di Berlino, Aix‐en‐Provence, La Roque d'Antheron, Ravinia, Montreux e il Festival di Pasqua di Mosca. Il suo repertorio spazia da Bach a Stockhausen, da Busoni a Scriabin, da Liszt a Messiaen. È l'ideatore di un grande evento musicale, costituito da una serie di sei recital a Londra e Parigi, dedicato alle opere per pianoforte solo di Franz Liszt. Nel 2005 Kun Woo Paik ha iniziato un nuovo progetto: la registrazione di tutte le trentadue Sonate di Beethoven. Il primo volume (Sonate n. 16‐26) è stato pubblicato nell'agosto 2005. Nel 2007, per celebrare il completamento della registrazione del capolavoro beethoveniano, Kun Woo Paik ha tenuto otto recital consecutivi eseguendo tutte le trentadue Sonate di Beethoven, in Cina e in Corea. Kun Woo Paik vive a Parigi ed è direttore artistico dell'Emerald Coast Music Festival di Dinard, in Francia. Nel 2000 è stato insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese.

Programma

  • Peter Ilyich Tchaikovsky – Elegia per archi in memoria di Ivan Vasilyevich Samarin
  • Frederic Chopin – Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra d’archi Op. 21
  • Peter Ilyich Tchaikovsky – Serenata per orchestra d’archi in Do Magg. Op. 48
Il programma può essere soggetto a variazioni

Artisti

Orchestra: I Virtuosi Italiani

L'ensemble I Virtuosi Italiani si è costituito nel 1989 ed è una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama artistico internazionale. Si sono esibiti nei più importanti teatri e nelle principali associazioni musicali italiane e straniere, collaborando con i più famosi solisti e direttori d'orchestra di tutto il mondo. Notevole anche la loro attività discografica con oltre 100 CD prodotti per le maggiori case discografiche con più di 400.000 dischi venduti in tutto il mondo, ottenendo prestigiosi riconoscimenti dalle più importanti riviste europee. La versatilità contraddistingue la filosofia del gruppo, insieme all'interesse da sempre dimostrato per il repertorio di confine, un percorso significativo che i Virtuosi Italiani hanno seguito ai massimi livelli, collaborando con artisti del calibro di G.Allevi, F.Battiato, G.Bregovic, U.Craine, C.Corea, L.Einaujdi, P.Fresu, M.Nyuman e C.Picco.

Pianoforte: Kun Woo Paik

Indirizzo

Teatro Ristori, Via Teatro Ristori, 7, Verona, Italia — Google Maps

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